Be my Valentine

Tra qualche giorno sarà San Valentino. E sembra che non si pensi ad altro che a cuori e amore.
Curioso come la nostra vita sia influenzata dalla televisione, dalle pubblicità commerciali, dagli annunci sui giornali, dagli adv sui social e dalle mail assassine che ci intasano le caselle.
Trovo che nella società di oggi ci sia così tanta confusione, così tanto fracasso silenzioso, che si insinua nelle nostre vene, che ci affolla la mente.
Questa società del niente, in cui non ci si parla più, in cui ci si conosce solo su Tinder perché al bar nessuno parla più. E' più facile uscire con uno sconosciuto agganciato sui social dating che sperare di incrociare lo sguardo di qualcuno in un locale, che ci si approccia con un sorriso.
I sorrisi, sì esatto. Ma dove sono finiti?
Quelli veri, quella "magia" (magia?) che si crea quando due anime affini si trovano in un dato luogo dell'universo.
Perché deve essere così consumistico e veloce, anche l'amore? O quello che di più, ci si avvicina?
Perché deve essere normale passare mesi in chat con qualcuno che non si è mai visto in faccia, per poi incontrarsi, (finalmente) bere una birra, ripetere in modo meccanico le stesse identiche cose (che lavoro fai? dove abiti, cosa ti piace fare nel tempo libero, cosa ne pensi della crisi di governo in Venezuela? Ah no, questo no. Discorsi troppo alti, scusatemi) per poi finire per salutarsi e non rivedersi più, oppure no, finire con una bella scopata a casa di uno dei due, o nel retro della macchina? E poi magari non risentirsi più, non rivedersi più, per provare con qualcun altro, credendo di essere stati solo poco fortunati.
Perché deve essere così vorace e fugace?
Perché non abbiamo più il tempo di gustarci i momenti? Le persone? le dinamiche della vita?
Perché abbiamo così tanta fretta di consumare i rapporti, di saltare le tappe oppure no, di protrarre degli ipotetici preliminari per mesi, se non anni?

Il "sano" corteggiamento di un tempo, dove è finito? Abbiamo la necessità di spremere il tempo fino alla fine, di condensare le cose, di incastrare gli appuntamenti.
Divoriamo persone, ammassiamo le esperienze. Coloro che incontriamo diventano etichette a cui associamo nomi e una foto, giusto per non fare confusione.

Cosa ci resta alla fine?
Sempre se ci resta qualcosa.
Per paura del coinvolgimento diciamo a noi stessi di non volere relazioni, ma siamo incoerenti con noi stessi perché in fondo, le stiamo proprio cercando. E quando magari la troviamo, quell'intesa lì che abbiamo visto solo nei film, la lasciamo andare dopo poco tempo, perché non siamo in grado di sopportare la felicità, l'equilibrio delle cose quando funzionano.
Siamo così bravi a disfare tutto e a ricominciare da capo, dicendo a noi stessi che in fondo, non era la persona giusta.

Lasciamo persone a cui diamo poco importanza per paura di legarci troppo, o non ci diamo il tempo di conoscerle a fondo, per la stessa paura.
Ci incontriamo, scontriamo e lasciamo in una velocità tale che dopo una settimana, già ce ne siamo dimenticati.

L'altro giorno mi ha scritto un ragazzo su Facebook, dicendomi che era deluso.
La sua fidanzata lo aveva lasciato. Dopo il primo attimo di disorientamento ( perché diavolo mi scrivevi quei "ciao, come stai" sporadici se eri fidanzato?) gli ho chiesto che cosa era successo.
E dal nostro breve scambio ne è uscito che lei, lo aveva lasciato perché pareva non essere così sicura di volere stare con lui.
Il suo tono era davvero affranto, ve lo assicuro, ma quando gli ho chiesto da quanto stavano assieme, lui mi ha risposto: da 15 giorni.

Sì avete capito bene.
15  giorni.
Ho guardato lo schermo di Messenger con una faccia perplessa.
E' davvero così facile essere sicuri che una storia non va dopo solo 15 giorni? O dal punto di vista di lui, è possibile dichiararsi innamorati dopo 15 giorni?

Forse non sappiamo nemmeno cosa sia l'amore. Perché non abbiamo il tempo per nutrire il cuore, riempirlo di quelle emozioni di cui l'amore ha bisogno.
Credo che nella società di oggi non ci sia posto per questo tipo di sentimento.
Vedo coppie che stanno assieme per abitudine, vedo altri che cambiano 2/3 partner a settimana. Non siamo fatti per i rapporti esclusivi, non siamo fatti per legarci a qualcuno.
Almeno lo vedo tra i miei coetanei. I trentenni moderni, fatti di sciate in montagna nel weekend, di una birra con gli amici, di qualche scopata occasionale, da raccontare agli amici.
E forse noi ragazze non siamo tanto diverse. Ci dividiamo in quelle che sognano la relazione perfetta, che...ragazze mie, scusate se ve lo dico, ma...

La relazione perfetta non esiste (spero di non avervi traumatizzate troppo)

E quelle a cui non frega molto avere una relazione, una famiglia, dei figli ecc...
Perché prima viene il lavoro o qualsiasi altra cosa che ci volete mettere davanti.
Compresa, prima vengo io.
E ci sta, per l'amor di dio, ci sta tutto, in fondo con la superficialità che gira in zona (e badate bene che io abito in un piccolo paese in Friuli e non a Milano) chi te lo fa fare di iniziare una frequentazione? E magari iniziare a fidarti o perfino innamorarti?
No, nessuno. Infatti.

Ecco perché sorrido bonaria davanti alle pubblicità che decantano l'amore delle fiabe, perfino lo spot della Durex si è vestito di un romanticismo inedito.
Perché il romanticismo ormai lo vedo solo dietro allo schermo.
In tutti i sensi.
Buon San Valentino 




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