Verba volant scripta manent
Questo è un mondo in cui tutti scrivono.
Almeno l'Italia, chissà perchè, è un paese in cui tutti si imporvvisano o sono scrittori. Io per prima.
Ma che cosa rende qualcuno davvero uno scrittore?
Chi può definirsi davvero tale?
Scrivere può essere una condizione fisica o solo un passatempo. Qualcosa da fare durante il tempo libero oppure esserne completamente devoti.
Personalmente ho qualche problema a definirmi 'scrittrice', alle volte credo di non meritarmi questo appellativo, di non conoscerne pienamente il significato.
Non sono una che si dà arie, a differenza di molti, e mi irrito pesantemente quando sento parlare di nuovi fantastici esordienti, di quelli che hanno scritto sì, ma già si sentono da premio Pulizer.
Non voglio sembrarvi troppo acida oggi, non è nelle mie intenzioni, solo che reputo 'lo scrivere' un mestiere e come tale, sono convinta che vada esercitato con cognizione di causa e un minimo di esercizio.
Saper scrivere, e dico scrivere davvero, non è per tutti.
E' un talento.
Con questo non voglio mettermi in mezzo e dire qualcosa del tipo - io ce l'ho e tu no - per carità, non sono io a decidere e nemmeno voglio farlo.
Solo che mi capita troppo spesso ultimamente, di leggere cose davvero orrende. Vuoi per lavoro, vuoi perchè così... Mi capitano sotto al naso.
La scrittura non va presa alla leggera. Dobbiamo smetterla di pensare che pigiando quattro tasti sulla tastiera, alla fine della giornata abbiamo il libro perfetto sotto mano. Non è così.
Il mestiere dello scrittore non è facile, non è una cosa automatica.
Ci vuole impegno, devozione e soprattutto cultura.
Ci sono così tanti qualunquismi sotto ai nostri occhi che nemmeno ce ne accorgiamo, dentro a certi libri poi... Non ne parliamo.
Per raccontare uan storia in modo accurato, oserei dire perfetto, ci vuole tanta gavetta, molte critiche qualche ruzzolone e ripeto, talento.
Bisogna allenarsi come in qualsiasi altro mestiere. Affinare i sensi, vivere la vità con quella particolare intensità che ti permetterà poi di raccontarla, quelal vita che stai vivendo. Ed è una cosa che non bisogna mai smettere di fare.
Lo scrittore, quello vero, non si riposa mai. Avrà orari strampalati, sarà un po' matto (nel senso più buone del termine) un po' eccentrico e lunatico, ma saprà regalare quelle emozioni che pochi sanno fare.
Come coloro che sono davvero mossi da un talento supremo.
Tutti ne possediamo uno, basta solo individuare quale sia il nostro.
Tutto questo per dire, che non è un mestiere facile, nè remunerativo. Non si diventa ricchi scrivendo, ci si riempie solo di quella soddisfazione che poche cose danno nella vita.
Rimango stupita quando 'vecchi amici - o per meglio dire conoscenti' mi fermano per strada e mi dicono: "Ho sentito che sei famosa adesso."
Famosa?????
Io strabuzzo gli occhi senza capire e mi appresto a dire, "beh no, non direi...." e loro (tutti ve l'assicuro)
" Ma quasi no??! Ricordati di me quando sarai famosa!"
All'ultimo che me l'ha detto (sabato scorso) volevo rispondere, "ma se non so nemmeno il tuo nome, come diavolo faccio a ricordarmi di te???"
Viviamo nell'epoca dei reality, ok. Qui si diventa noti solo se mostri qualcosa in tv, se fai qualche cavolata o se vinci il 'Grande Fratello'. I moderni scribacchini non fanno tendenza, credetemi. Quindi per favore se volete diventare famosi, abbiate pietà, presentatevi al prossimo provno per le 'Veline' e posate quelle dannate penne, o per i più tecnologici, lasciate in pace quei poveri tasti del pc.
L'altra metà del mondo, per intenderci quelli che i libri li leggono, ve ne saranno grati.
Almeno l'Italia, chissà perchè, è un paese in cui tutti si imporvvisano o sono scrittori. Io per prima.
Ma che cosa rende qualcuno davvero uno scrittore?
Chi può definirsi davvero tale?
Scrivere può essere una condizione fisica o solo un passatempo. Qualcosa da fare durante il tempo libero oppure esserne completamente devoti.
Personalmente ho qualche problema a definirmi 'scrittrice', alle volte credo di non meritarmi questo appellativo, di non conoscerne pienamente il significato.
Non sono una che si dà arie, a differenza di molti, e mi irrito pesantemente quando sento parlare di nuovi fantastici esordienti, di quelli che hanno scritto sì, ma già si sentono da premio Pulizer.
Non voglio sembrarvi troppo acida oggi, non è nelle mie intenzioni, solo che reputo 'lo scrivere' un mestiere e come tale, sono convinta che vada esercitato con cognizione di causa e un minimo di esercizio.
Saper scrivere, e dico scrivere davvero, non è per tutti.
E' un talento.
Con questo non voglio mettermi in mezzo e dire qualcosa del tipo - io ce l'ho e tu no - per carità, non sono io a decidere e nemmeno voglio farlo.
Solo che mi capita troppo spesso ultimamente, di leggere cose davvero orrende. Vuoi per lavoro, vuoi perchè così... Mi capitano sotto al naso.
La scrittura non va presa alla leggera. Dobbiamo smetterla di pensare che pigiando quattro tasti sulla tastiera, alla fine della giornata abbiamo il libro perfetto sotto mano. Non è così.
Il mestiere dello scrittore non è facile, non è una cosa automatica.
Ci vuole impegno, devozione e soprattutto cultura.
Ci sono così tanti qualunquismi sotto ai nostri occhi che nemmeno ce ne accorgiamo, dentro a certi libri poi... Non ne parliamo.
Per raccontare uan storia in modo accurato, oserei dire perfetto, ci vuole tanta gavetta, molte critiche qualche ruzzolone e ripeto, talento.
Bisogna allenarsi come in qualsiasi altro mestiere. Affinare i sensi, vivere la vità con quella particolare intensità che ti permetterà poi di raccontarla, quelal vita che stai vivendo. Ed è una cosa che non bisogna mai smettere di fare.
Lo scrittore, quello vero, non si riposa mai. Avrà orari strampalati, sarà un po' matto (nel senso più buone del termine) un po' eccentrico e lunatico, ma saprà regalare quelle emozioni che pochi sanno fare.
Come coloro che sono davvero mossi da un talento supremo.
Tutti ne possediamo uno, basta solo individuare quale sia il nostro.
Tutto questo per dire, che non è un mestiere facile, nè remunerativo. Non si diventa ricchi scrivendo, ci si riempie solo di quella soddisfazione che poche cose danno nella vita.
Rimango stupita quando 'vecchi amici - o per meglio dire conoscenti' mi fermano per strada e mi dicono: "Ho sentito che sei famosa adesso."
Famosa?????
Io strabuzzo gli occhi senza capire e mi appresto a dire, "beh no, non direi...." e loro (tutti ve l'assicuro)
" Ma quasi no??! Ricordati di me quando sarai famosa!"
All'ultimo che me l'ha detto (sabato scorso) volevo rispondere, "ma se non so nemmeno il tuo nome, come diavolo faccio a ricordarmi di te???"
Viviamo nell'epoca dei reality, ok. Qui si diventa noti solo se mostri qualcosa in tv, se fai qualche cavolata o se vinci il 'Grande Fratello'. I moderni scribacchini non fanno tendenza, credetemi. Quindi per favore se volete diventare famosi, abbiate pietà, presentatevi al prossimo provno per le 'Veline' e posate quelle dannate penne, o per i più tecnologici, lasciate in pace quei poveri tasti del pc.
L'altra metà del mondo, per intenderci quelli che i libri li leggono, ve ne saranno grati.
Commenti
abbraccio momoso a presto!