Seguimi!

Oggi voglio parlare di Social Network.
Esatto, avete proprio capito bene, e nello specifico di Twitter.
Ieri mi sono trovata tra le mani l’ultimo numero di ‘D La Repubblica delle Donne’, mentre lo sfogliavo senza troppo interesse capito sull’articolo di Guia Soncini che se la prende con Twitter.
L’avete letto? Bene se la risposta è no questo è il link per leggerlo http://periodici.repubblica.it/d/ (pag.87 – Seguimi su Twitter).
In pratica la Soncini espone le teorie dell’editorialista del Guardian Grace Dent, che sostanzialmente dice che Twitter è la nuova malattia che affligge milioni di narcisisti in tutto il mondo, e di certo non fa nulla per smentire tali teorie, anzi…
Bè ora non sto a descrivervi punto per punto quello che scrive, l’articolo è lungo e più lo leggevo e più la mia fronte si aggrottava talmente tanto che se guardo bene vedo ancora un solco in mezzo alla faccia.
Francamente dico e sottoscrivo che non sono d’accordo con ciò che ho letto, non so nemmeno se la Soncini è su Twitter (sarebbe da ridere) e non mi interessa nemmeno. Quello che trovo di una pena infinita è che si pensi a twitter come social network esclusivamente finalizzato a seguire, spiare le celebrità (che brutta espressione poi, scusatemi).
Il ritratto che ne esce è che siamo tutti (mi ci metto pure io perché su twitter ci sono) un branco di idioti narcisisti che sperano che il cantante/attore e perché no, astrofisico di turno ci retwitti un tweet da 140 miserabili caratteri.
Vi pare che sia così? Siete tutti afflitti da questa terribile malattia del re – tweet mai avvenuto? Da non dormirci la notte.
La Soncini se la prende poi con Fiorello, dicendo che il suo uso di Twitter è semplicemente finalizzato a illudere la sua caterva di fan che lo seguono (inquietante come termine sia per la Dent sia per la stessa giornalista) perché per primi hanno saputo quale sarà il titolo del suo nuovo spettacolo (in partenza tra qualche settimana).
Quindi siamo tutti capre che vivono le loro vite nella speranza di poter dire ‘io ci sono. Ho saputo, ho visto prima di te ?’
Di una tristezza infinita non trovate?
Che poi vogliamo parlare di queste persone famose? Che cosa sono alieni? E che palle, è ora di finirla di avere questa smania e ansia del famoso.
Se andassero di moda (altra espressione che odio alla follia) i metalmeccanici ci sarebbero loro sotto i riflettori e sul red carpet. Ve li immaginate? Dai su smettiamola con questi qualunquismi, sono persone come noi, che fanno un lavoro come un altro. Questa attenzione eccessiva è colpa nostra. Se nessuno ne parlasse smetterebbero di creare tanto scalpore. Ci sono una caterva di attori/musicisti/personaggi dello spettacolo più o meno bravi di cui nessuno assolutamente parla, e allora di che meravigliarsi.
Io vedo Twitter come una grande agorà telematica, una rete in cui persone che non si conoscono scambiano opinioni, pensieri. Dove ci si arrabbia con i politici, con i fatti di cronaca, dove le notizie corrono più veloci che sulla televisione, dove ognuno è libero di farsi l’informazione e perché no, la cultura che vuole. Perché non parlare di come Twitter sia stato d’aiuto durante gli ultimi drammatici fatti accaduti nelle cinque terre prima e a Genova poi? Perché non parlare di come la sinergia e la coesione di perfetti sconosciuti uniti da una cosa che si chiama empatia hanno portato aiuti in zone devastate dall’alluvione?
O perché non parlare di questa smani di condividere tutto, che sta colpendo l’uomo medio in tutte le parti del mondo? Forse perché questa società sta diventando opprimente, tra lavoro che non c’è, governi fantasmi, soldi che spariscono dalle nostre mani e non ci fanno pagare le bollette… In questa nostra società in cui anche un caffè al bar sembra diventato un privilegio, una cosa da casta, da ricchi snob, ci sembra che questo tipo di condivisione dei pensieri tra sconosciuti sparati in tutto il mondo sia più economica e gratificante di quanto possa essere un caffè al bar con un vecchio amico. Ognuno decide di vivere come vuole, almeno questo che ci sia concesso come diritto inalienabile.
Perché non parlare di questo o di qualsiasi altro, piuttosto che sollevare gli animi e farci passare tutti per narcisisti e vouyeristi del cazzo?
Forse semplicemente perché cose di questo tipo non fanno notizia.








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