Wanna be a Writer

La vita è strana, non trovate?
Uno si concentra sui propri obbietti, cerca di fare di tutto per sfondare, per diventare qualcuno, per essere ascoltato e niente.
Sbatte la testa contro il muro, si dispera, nonostante  cerchi di essere gentile con tutti, le porte gli si continuano a chiudere in faccia, senza troppi convenevoli, senza troppe lusinghe.

Allora inizia lo sconforto, perchè credi che quello che fai, nello specifico, scrivere, non interessi a nessuno. Non sia importante. Ti chiedi, come facciano quelli già famosi ad essere dove sono, a vendere. Ad essere letti.

Ti riempi la testa di post sui blog, articoli più o meno improbabili su internet su come diventare un autore di successo, e quello che ne ricavi è solo sconforto, frustrazione, ansia.

Ti chiedi: perchè tutti ce la fanno e io no?

E vi posso garantire che è una condizione emotiva snervante, che ti ossessiona, ti fa venir voglia di urlare.

Amici, conoscenti, persone a caso ti dicono che se sei bravo, se hai talento, prima o poi ce la fai. Ma i giorni passano, e non succede nulla, quindi la conclusione più ovvia è che tu, questo talento, non ce l'hai, sennò ce l'avresti fatta.
Vuoi mollare tutto, cambiare vita tra lacrime e sogni infranti. Ti senti un fallito, uno che non vale niente. Odi il mondo, odi tutto.
Inizi a pensare che, chi ti diceva che valevi poco, che dovevi cambiare mestiere, in fondo non avesse tutti i torti.
Ti senti un buon a nulla. C'è chi viene vinto perfino dalla depressione.
Uno sconforto sconosciuto e devastante ti si insinua tra le piege della pelle, ti contagia come un cancro. Ti mangia, e tu il mondo lo vedi solo grigio.

Di quel grigio incolore senza sapore nè speranza.
Io lo applico alla scrittura, ma con le dovute modifiche, è una sensazione che si prova qualsiasi cosa uno faccia.
E' l'odore del fallimento.

Poi quando meno te l'aspetti, qualcuno ti dà spazio. Poco importa se tu lo meriti o meno, poco importa se tu te lo sia guadagnato o meno. E tutto cambia. Pubblicità, attenzione mediatica, scandalo. Non importa. Ma in questo mondo basta che qualcuno parli di te. Se si parla di te allora esisti, allora sei qualcuno.
E' pazzesco.
Non ci avrei mai creduto, se qualcuno prima di adesso me l'avesse detto. 
Per quanto mi riguarda, sono grata per l'attenzione e la popolarità acquisita in poche ore.  Sono grata a chi ha voluto 'ascoltarmi', darmi un po' di respiro, perchè so che questa è attenzione sincera, è spazio guadagnato e io ne sono davvero felice.
Non me l'aspettavo, non ci ero abituata.
Non credevo bastasse così poco, dopo anni di porte chiuse in faccia, di delusioni, di momenti in cui ho seriamente pensato di mollare.
Quasi mi mettevo a ridere oggi, dopo le telefonate delle librerie, delle richieste di amicizia su facebook, dei commenti, messaggi, mail...
Non pensavo che la gente fosse così incline a farsi gli affari degli altri.
Sono un'ingenua, lo so. 
Ma oltre a tutto questo, sono felice e orgogliosa di me stessa per avercela fatta nonostante l'invidia e la gelosia provata da quelle persone che non hanno mai creduto in me e che hanno sempre cercato di ostacolarmi, in ogni modo. In quel modo più subbdolo e sottile che ci possa essere. 
Anni di sopprusi, dalle persone che credevo di più fiducia, che poi ho scoperto non essere così e che ho allontanato, migliorando la qualità della mia vita, non senza quintali di sofferenze e klineks consumati.
A tutti quelli che ora mi considerano una stronza patetica e magari pure pazza, per avere troncato i rapporti in modo brutale, dico soltanto:
Provate pure tutta l'invidia che volete.
Ora almeno, ne avete tutte le ragioni.


Pagina culturale del messaggero veneto del 18.08.2012 

Commenti

Post più popolari