È la vita, più che la morte a non avere confini.

Oggi il tempo non passa mai, è un respiro affannoso.

Zoppica e si inciampa tra i miei pensieri, le mie lacrime, il mio sentire la sua voce nelle orecchie, quando mi chiamava, ‘Anna’. E io le chiedevo di che aveva bisogno.
Un sorso d’acqua, una carezza, una battuta spiritosa per tirarla su di morale, ma lei non rideva. L’ultima volta che ha fatto un sorriso, anche se tirato è stato tre giorni fa’. Io ci ho visto voglia di reagire, speranza, forza. Ci ho visto la vita.

Quella vita che adesso le è lontana, estranea. Quella vita che ormai ha dimenticato.
Sembra passata un’eternità, sembra non essere mai successo. Hai smesso di respirare solo ieri nonna, e io non so più che valore hanno le ore,non so più perché la vita faccia così. Non so più niente perché mi manchi così tanto, perché solo ora penso che non abbiamo fatto in tempo a fare una foto assieme, perché la mia anima è stata mangiata da un buco nero che piano piano risucchierà tutto quello che di me c’è ancora.

Non avrei mai voluto vederti soffrire, non avrei mai voluto vederti così, con tutti quei dolori. Guardavo i tuoi occhi lontani e una mano cattiva mi stringeva la gola, mi chiudeva le parole, una saliva amara mi risciacquava la bocca.
È stata la cosa più difficile che abbia mai sopportato da quando sono su questa terra. La morte l’avevo già vista in faccia, tante di quelle volte che mi ci stavo quasi abituando.
Come farò io senza di te? Come farà la mamma? Come faremo tutti?
Non ho nemmeno più parole da dire, pensieri da esprimere.

Doveva accadere, è la vita ti dicono, però questa vita sulla pelle brucia. Tu lo sapevi, lo sapevi che la morte ti si era seduta accanto. L’avevi già vista ieri e non mi avevi detto nulla. Ora lo so.
So anche che sei libera, e sei qui vicino a me, sento che ci sei, spero lo senta anche la mamma che sei qui con noi perché ora siamo noi quelle ad avere bisogno di te.

Grazie per esserci stata in questi anni. Per quando mi chiedevi di venir a tagliare l’erba, grazie per i 10 euro che mi davi in cambio, sempre.

Grazie per tutte le storie che mi hai raccontato. Grazie per il tuo ripetermi che non volevi stare da sola più, ma al solo dirti che ti avremo cercato una badante cambiavi subito idea.

Grazie per aver chiesto di me ogni giorno alla mamma, per averle detto che venivo a trovarti troppo poco spesso.

Grazie per avermi rimproverato perché ti chiamavo troppo poco.

Grazie per l’ultimo Natale, Pasqua e compleanno passati assieme.


Grazie per la pizza che volevi mangiare, perché ti piaceva tanto.

Grazie nonna per tutto quello che eri, che sei stata per me, per quanto eri importante e per quanto lo sarai sempre.

Grazie per avermi cresciuta e per il tuo modo di fare.

Grazie per tutto.
So che da lassù veglierai su di noi. Ti mando un bacio, come quello che ti ho dato ieri. La mia ultima carezza. Scusa se non ti ho detto ‘ti voglio bene’ abbastanza volte. Scusami se ogni tanto ti ho risposto con svogliatezza. Se ti ho rimproverato credendo di avere ragione.
Scusami per tutto. E sappi che mi mancherai e che ti vorrò sempre un mondo di bene.

Ciao nonna.
Voglio immaginarti in una vita migliore dove non c’è posto per il dolore, dove non c’è il male, la sofferenza. Dove l’aria ha il profumo dei fiori.

Riposa in pace.






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