Teddy

Sì lo so che avevi ragione, ma sai in fondo nell’animo io rimango sempre quella bambina testarda e cocciuta che non vuole mai capire. Quindi sulle cose della vita ci devo mettere tutto il naso, rimanerci appiccicata per un tempo indeterminato per poi, con un sorriso d’arresa dirti: sì avevi ragione tu.

Se credessi subito alle cose che mi si dicono non vivrei il momento, non credi? In fondo so che tu faresti lo stesso, perché questa è la vita, deve andare così.
Non togliamole il bello, sennò diventerebbe come un burro troppo scremato, insipido. E io la panna non la voglio buttare giù per il cesso. Non mi piace lo spreco.
Quindi ci ho sbattuto il naso, e anche se adesso sarà tutto più incasinato, tutto più stretto e asfissiante ormai non si torna indietro.

Hai ragione quando dici che l’importante è vivere il momento che tutto il resto non ha senso, che devo stare bene.
Stare bene, cazzo quanto è difficile però. Anche tu dovresti stare bene; sarebbe sacrosanto, sarebbe giusto, sarebbe un dovere.
E invece no, c’è sempre qualcosa che si mette in mezzo, una pianta di gramigna in un campo di lavanda.

Non ci possiamo fare nulla, perché l’afa continuerà ancora per un mese e dopo la pioggia ci penetrerà nelle ossa per il resto del tempo. Viviamo in questa terra di confine, ci dobbiamo abituare, anche le nostre anime sono sul confine.
La mia oscilla, la sento muoversi, un po’ di qua un po’ di là, sempre in bilico, come un funambulo a dieci metri d’altezza.

Non mi pento per quello che faccio e ho fatto, solo che ora non ne capisco il senso, forse hai ragione tu sono abbracciata dalla paura, chi lo sa, magari si stuferà di me e io finalmente capirò cosa c’è dentro al mio cuore. Tu il tuo lo hai già agitato, e appena il sangue ha finito di pulsare hai capito che c’era lì dentro. Hai dato un nome alle tue emozioni. Lo sai che ti voglio bene e ti auguro che solo lo zucchero ti cada addosso, ma se non dovesse essere così so che ce la farai ancora una volta perché tu sei resiliente.

Perché tu dai la forza agli altri, anche a me quando non ho voglia di tirarla fuori dal cassetto. Sogno troppo, hai ragione. Pero tu me l’hai detto in un modo così diretto che mi ha fatto pensare. Prima no, non ci avevo fatto caso, era normale per me, quasi scontato. Invece no, non lo è. Adesso lo so. Ma non aspettarti un’Anna cinica e disincantata, oddio, non sarei più io. Ma la tua razionalità aiuta i miei sogni a non volare via come palloncini troppo gonfi e voglio pensare che i miei sogni aiutino la tua razionalità ad essere più leggera.

Ecco, cosa volevo dirti, via sms sarebbe troppo lunga. Ti scrivo qui perché so che mi leggerai, e chissenefrega se il resto del mondo che passerà di qui non capirà un cazzo delle mie parole, l’importante è che lo capisca tu!
Non ti taggo, tanto so che sarebbe superfluo…




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