Caro Silvio ti scrivo...

Ieri notte avevo tutto in testa. Grandi parole, concetti. M’ero ripromessa di alzarmi e di scriverli tutti. Poi una pigrizia urgente ha deciso per me e mi sono addormentata.
Partendo dal presupposto che nessun satellite è caduto su qualche testa adorante di parlamentare italiano, e ce ne sarebbe stato proprio bisogno, pare invece sia affondato nell’oceano (in perfetto stile happy ending americano da blockbuster di terza categoria), e di lui, ahimè, nessuno parlerà più.

Che questa crisi sta asciugando perfino i sogni più reconditi, che non si capisce perché bisogna vivere in questo stato. Perché la gente si uccide per 10€, perché c’è così tanto male che graffia i cuori. Perché qualcuno continui a dire che in fondo va tutto bene e l’Italia con il suo debito pubblico non sia poi messa così male…
Basta leggere i giornali esteri per rendersi conto che non è più il caso di raccontarcela…perfino la televisione, all’estero, dice la verità… questo almeno un po’ ci dovrebbe far riflettere.
Io non sono una rivoluzionaria, una sessantottina repressa con smanie di potere, ma inizio a pensare che imbracciare i fucili non sarebbe poi così sbagliato, avrebbe più il sapore della liberazione. Anche l’omicidio di Stato controllato l’avrebbe…. Non voglio passare per estremista, non si sa mai che domani (di domenica appunto!) un solerte poliziotto suonasse alla porta accusandomi di minacce…
Allora che dobbiamo fare? Che si fa? Idee? Suggerimenti?
Numero di telefono di un cecchino?

Non so…Ditemi voi se c’è qualche soluzione che non ho contemplato…
Perché lo sapete io non amo parlare di politica, non amo fare quella che parla parla e poi non agisce, si nasconde dietro un dito...Ritratta, smentisce…
Di quelli è pieno il mondo non ne servono altri.

Solo che provo un profondo senso di sconcerto quando vedo decine di bambini assiepati nelle classi senza un metro d’aria per respirare. Equazioni di un insegnate su trenta bambini quando gli altri ventinove sono a casa a girarsi i pollici perché hanno perso la cattedra, perché non sono più di ruolo, non sono più niente. Precari da una vita senza possibilità d’appello.
Vedo anziani che hanno paura ad uscire di casa, donne che lasciano le borsette negli armadi e vanno a fare la spesa con 20 euro in tasca per paura di scippi.
Ragazzi che non esistono, che si alienano dalla società a suon di alcool e droga.
Donne, soubrette, veline su tacchi altissimi e con le ginocchia fragili che credono di essere padrone del mondo, alla ricerca di una popolarità da conquistare a suon di gonne corte e scollature vertiginose.
Cos’è poi questa popolarità che tutti osannano? A cosa serve? Si comprerà mai al supermercato????

Io non riesco a concepire…Sarà che sono io la disadattata della situazione, quella che preferisce rinchiudersi e sperare che sia solo un incubo piuttosto che omologarsi a questo strato sociale…Olio che sta sopra l’acqua. Dove l’acqua e tutto il resto dell’Italia, quella che nessuno racconta. Fatta di persone con un cervello che funziona, che usano le proprie doti per fare qualcosa di buono, che sanno ancora stupirsi per nulla, che rispettano la natura e respirano a pieni polmoni quell’aria pulita che non c’è.

Se bastasse una schiumarola, una soltanto…per levare tutto quest’olio che sta sopra l’acqua…Se fosse così facile. Se bastasse così poco per liberarci da questa feccia…questo cancro che ci sta uccidendo. Sarebbe la notizia più bella dall’annuncio della fine della seconda guerra mondiale.
Ma si sa che purtroppo, la giustizia non è di questo mondo.


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