Siamo figli di una cultura positivista. Quella tanto amata da Voltaire che proclamava la ragione, la razionalità, prima di ogni altra cosa.
Se non vedo non credo. Ci siamo fatti le ossa così; anni e anni di testimonianze, prove scientifiche, paradigmi ed equazioni matematiche al limite della follia, per provare ogni piccola e insignificante manifestazione di questo universo.
Etica, filosofia, diritto, progresso tecnologico, sperimentazione, medicina, scienza. Eccoli, i figli del positivismo.
Se non ci fosse stato questo movimento filosofico, se non ci fossero stati milioni di altre manifestazioni dell’intelletto umano, nel bene e nel male, non saremmo dove invece siamo oggi.

Io credo però che a tutto ci sia un limite, un freno, un muro alto e imponente che non dovrebbe essere scavalcato. Ma l’uomo, l’abbiamo capito, ha sete. Di tutto.
Troppe volte non siamo capaci di usare gli strumenti che dopo secoli di storia e fatica sono arrivati fino a noi. L’uomo non dovrebbe essere una macchina razionale, non dovrebbe essere solo pragmatico, basarsi solo su fatti empirici.
In qualcosa deve pur credere, ci deve pur essere qualcosa oltre una particella d’atomo. Non si può semplicemente ignorare tutto quello che non si riesce a spiegare. La vita non è matematica pura, c’è dell’altro. Troppo spesso lo ignoriamo, troppo spesso siamo ciechi davanti a tutto quello che non conosciamo, alla bellezza del mondo che non può essere spiegata, va semplicemente accettata, capita, ammirata.
Quante volte la razionalità ci ha fatto mangiare cinismo e sputare sentenze? Perché non possiamo essere più clementi verso noi stessi e verso l’altro?! Il mondo è già un posto difficile in cui stare senza il dovere di farci la guerra ogni istante.
Credo sia fondamentale prendere in considerazione anche l’altra parte del nostro organismo, far lavorare la parte del cervello considerata emotiva. Allenare l’empatia, imparare a voler bene al prossimo, capire quanto sia fondamentale nelle nostre vite l’amore. Far entrare nei nostri cuori la pace e la serenità che in fondo tutti noi cerchiamo con avidità.
Non venitemi a dire che a voi va bene così, che il sacco di tristezza che vi portate a presso non è poi così pesante, perché tanto non vi crederei.
Abbiamo bisogno di calore umano, di un sorriso, di un bacio, di un abbraccio. Abbiamo bisogno dell’altro e dell’amore. Senza quello siamo niente.
Questo la scienza non lo può spiegare, non del tutto almeno. L’amore non sono solo endorfine impazzite nel cervello, livelli alti di serotonina e maggiore afflusso di sangue. Non è solo chimica. C’è di più, ed è misterioso e bellissimo.
Non dimentichiamocene, sarebbe un peccato che io personalmente non voglio commettere. Nonostante il buio dell’anima che ogni tanto mi affligge, il mio sacco di tristezza che diviene pesante, le lacrime che non voglio versare, il magone che stringe il cuore per un’infinità di piccole e grandi cose, ora più che mai so che il sorriso non dovrà mai abbandonare il mio volto; perché è il cuore che ci salva.






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